Quando vogliamo proporre una definizione di qualcosa che conosciamo o usiamo, non c’è quasi mai una risposta univoca: è sempre una questione di punti di vista. Per esempio, che definizione potremmo dare di “sigaretta”?
Dal punto di vista dell’essere umano, la sigaretta è un oggetto di consumo composto generalmente da foglie di tabacco che viene utilizzato dai fumatori. Questa è certamente una definizione corretta. Ma se cambiassimo prospettiva e ci immedesimassimo in qualcos’altro? Una strada, un granello di sabbia, un filo d’erba, un pesce o un uccellino? Come risponderebbe il resto del mondo a questa domanda?
“La sigaretta è un RIFIUTO INQUINANTE”: questa è la definizione di cui dobbiamo occuparci e preoccuparci.
Eppure ci capita continuamente di passeggiare per strada e di trovarne decine a pochi metri di distanza.
Il gettare per terra un mozzicone di sigaretta dopo il suo utilizzo è un gesto spensierato e difficile da correggere: è una pratica che si è meccanizzata nel nostro modus operandi, forse perché associamo la loro piccolezza ad un’ipotetica inoffensività.
non solo la nicotina, ma anche metalli pesanti, arsenico, piombo, formaldeide e plastica.
Sì, decisamente anche la plastica: i mozziconi sono il rifiuto plastico più abbondante al mondo.
Effettivamente, i filtri di sigaretta sono composti di un materiale plastico, l’acetato di cellulosa, che, se disperso nell’ambiente, può impiegare più di un decennio per decomporsi.
Oltre all’inquinamento prodotto da mozziconi e pacchetti abbandonati su strade e spiagge, il fumo di sigaretta e la coltivazione del tabacco contribuiscono anche all’inquinamento atmosferico.
La salute dell’uomo, quindi, è vittima del tabagismo quanto l’ambiente: basti pensare che fumare venti sigarette al giorno può ridurre di circa cinque anni la vita media di un giovane che inizia a farne uso dai venticinque anni.
Inoltre, uno studio condotto dal Center for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti ha identificato ben ventisette malattie correlate al fumo: si tratta soprattutto di tumori, diverse forme di cancro e malattie respiratorie, ma anche danni legati agli organi riproduttivi e alla gravidanza.
Ad esserne colpiti non sono solo i fumatori: il fumo passivo può portare ad un aumento delle malattie coronariche e degli attacchi cardiaci del 20%. Secondo studi recenti, le malattie da fumo passivo sarebbero anche la causa di morte di circa 65.000 bambini all’anno.
Nonostante il vapore che contiene sia meno dannoso rispetto al fumo prodotto dalla combustione del tabacco, anche la sigaretta elettronica presenta dei rischi per la salute, soprattutto a livello cardiovascolare e respiratorio.
Dal punto di vista ambientale, la sigaretta elettronica inquina anche a causa della sua struttura, poiché non è stata pensata per essere riciclata in modo completo; infatti, i loro device contengono materiali non biodegradabili.
Possiamo dunque considerare il percorso del fumo come una strada a senso unico: quello del vizio.
Il vizio di deforestare circa 200.000 ettari di terreno per le piantagioni di tabacco, il vizio di gettare per terra un numero non quantificabile di mozziconi, con il rischio di provocare incendi oltre che inquinare e, infine, il vizio di fare e farci del male.
BE MORE THAN A HUMAN BE A HUMAN MAPLE!
Fonte: Ministero della Salute | Fumo – Prodotti del tabacco – Sigarette elettroniche